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Il nome Randazzo deriva probabilmente dall'antico Rannazzu che significa "grosso borgo" per via della sua estesa rete urbanistica. contro gli Angioini (Campo Re).
Nel 1535 secolo famoso il passaggio e soggiorno di Carlo V, che in quella occasione, nominò cavalieri tutti i randazzesi. Sino al 1500 la città rimase divisa in tre quartieri nei quali si parlavano tre diversi dialetti: il greco, il latino e il lombardo. In seguito essa assunse l'attuale struttura urbanistica, di stampo medioevale, costruita con conci di pietra lavica locale.
A testimonianza degli antichi quartieri, oggi è possibile ammirare le Chiese anticamente edificate, come la Chiesa di S. Maria, di fattura normanno-sveva, che racchiude tre maestose absidi con forma di torrioni merlati, la Chiesa di S. Nicolò, che conserva numerose sculture di scuola caginesca con un fonte battesimale di stile gotico e la Chiesa di S. Martino del XIII secolo, con uno splendido campanile del trecento ed un'alternanza di finestre monofore e bifore.
Lungo il centro cittadino, da ammirare i caratteristici scorci della "Porta Aragonese", della "Via degli Archi" e numerose testimonianze storiche.
Il Comune rientra - oltre che nel territorio del Parco fluviale dell'Alcantara - anche nei vicini Parchi dell'Etna e dei Nebrodi.
A Maria SS. Assunta, è dedicata la solennità più importante dell'anno, la processione della "Vara". Si tratta di un carro allegorico-trionfale, alto quasi 20 metri, che rappresenta, su diversi piani sovrapposti, ruotanti attorno a un asse centrale, i Misteri mariani della Morte, Assunzione e Incoronazione, con circa 30 personaggi viventi, ragazzi e ragazze. Rappresentati la Madonna, la Trinità, gli Apostoli, Angeli e Santi.
Da visitare il Museo Civico di Scienze Naturali, il Museo Archeologico "Vagliasindi", il Museo dei Pupi Siciliani.